SIAMO LIBERI!

Non è stata una bella partita. Forse lo si poteva già capire dal mani di Chiellini dopo 40 secondi, forse lo si è capito qualche minuto dopo. O forse quando al minuto 70’ Alvaro Morata ha “riversato” fuori tutto ciò che era questa partita per il mondo bianconero.

E non ci vuol niente a far diventare questo episodio come una sorta di metafora di liberazione:  una semifinale di Champions dopo 12 anni, di cui gran parte di agonia.

Un lampo di luce dopo il buio del 2006, un risultato ottenuto con la più brutta partita possibile, col sudore di chi si sporca le mani. E forse è più bello così.

Tornando alla partita, ieri si sono visti i limiti di una squadra che gioca coi favori del pronostico, la paura di chi va in all in. Perché uscire ieri sarebbe stata una tragedia. Per giocatori, ambiente e tifosi. E per di più giocando male.

Si potrebbe bacchettare Allegri per la gestione delle forze, per aver lasciato fuori Pereyra che sembra uno dei pochi in grado di saltare l’uomo, per non essersela giocata col trequartista che ha introdotto lui da questa stagione. Ma poi ci si ferma un attimo e si pensa: “siamo ancora in corsa per tutto”. Le critiche, poche, magari a fine stagione.

L’intuizione però Allegri l’ha avuta anche ieri: Barzagli. Quando gioca lui il tabellino avversario segna sempre zero. E allora Max tra Barzagli e Pereyra ieri ha scelto il primo. Magari su campi più scintillanti da 80mila posti sceglierà il secondo…

E allora adesso mettiamo la paura in un cassetto e studiamoci per  bene il copione di outsider, perché in questo momento è l’unico ruolo rimasto disponibile, sicuramente non il più scomodo. Tanto la Champions la devono vincere gli altri, noi ci limitiamo al possiamo.

P.S. Real, perché no? Sarà piacevole un revival delle doppie sfide che hanno caratterizzato gli anni duemila..