MERCATO: Dall’anno prossimo addio alle comproprietà’

Dalla prossima stagione potrebbe finire l’era delle comproprieta. Questo sistema tutto italiano infatti, è stato messo in discussione dalle stesse società, come ci racconta la Gazzetta dello Sport: “Dall’estate potrebbe essere messo lo stop alle comproprietà, istituto spesso chiacchierato che esiste solo in Italia e in passato ha fatto drizzare pure le antenne del Fisco. Beninteso, le operazioni in corso non verrebbero toccate e ci sarebbe una fase transitoria di un paio d’anni per consentire alle società di sciogliere le compartecipazioni già attive, magari anche fuori dalle finestre previste al momento. Ma già dalla prossima sessione di mercato, se il progetto andrà in porto, i club non potranno stipulare nuove comproprietà. Insomma, una svolta storica.
Evoluzione La necessità di un cambiamento è maturata all’interno della Lega di Serie A. Una settimana fa il gruppo tecnico di lavoro sulle modifiche delle norme relative ai tesseramenti/ trasferimenti dei calciatori ha elaborato un pacchetto di novità, dibattuto l’altro ieri dalla commissione sulle carte federali. È in quella sede che le nove società presenti (tra cui Juventus, Roma e Lazio), ma anche quelle che hanno inviato una memoria scritta (come Inter e Milan) si sono espresse a favore dell’abolizione delle comproprietà, a patto però di accompagnarla a una serie di misure imprescindibili. Quali? Una su tutte: l’introduzione del prestito con riscatto automatico (potremmo chiamarlo obbligo di riscatto) se maturano determinate condizioni pattuite tra i due club. Adesso i tecnici stanno elaborando un documento da sottoporre a tutti e 20 i club. Nei prossimi giorni si capirà da questo sondaggio se effettivamente c’è una maggioranza. A quel punto verrebbe convocata l’assemblea per deliberare la richiesta di modifiche normative, che poi dovrà passare al vaglio del consiglio federale (un diniego di via Allegri risulta improbabile). Già in passato, questo o quel dirigente aveva sollevato il tema senza trovare sponde. Adesso le sensazioni sono diverse. Questo perché nel frattempo è stato già compiuto un balzo in avanti. L’anno scorso la Federazione ha approvato una «lenzuolata» di liberalizzazioni, con l’obiettivo di sbloccare il mercato interno e ridurre le differenze con l’estero. L’introduzione dei bonus nei contratti di compravendita dei calciatori, con premi per la società cedente sulla base di gol, presenze o risultati di squadra, ha già svuotato di significato le compartecipazioni. Perché? Le comproprietà sono come delle scommesse sul futuro: la piccola cede a una big la metà di un giovane talento sperando in un suo apprezzamento. I bonus a favore di chi vende raggiungono gli stessi risultati, in modo più lineare e trasparente. Per di più, se la parte variabile non supera il 50% del valore complessivo dell’operazione è possibile regolare i pagamenti tra le parti, fuori dalla stanza di compensazione, quindi senza l’obbligo di fornire garanzie bancarie”