TUTTI CONTRO ALLEGRI, MA HANNO TORTO. 6 RIDICOLE ACCUSE SMONTATE CLAMOROSAMENTE

L’inizio stagione disastroso della Juventus ha fatto tornare a galla i dissapori tra il pubblico bianconero e Massimiliano Allegri. Chi frequenta i gruppi di Facebook, i forum o più semplicemente i bar sa bene quanto sia tornato sopra il livello di guardia un certo dissapore verso l’allenatore che non più tardi di sei cinque mesi fa ha portato la Juventus a un passo dal tetto d’Europa. Ma quali sono le reali responsabilità di Allegri? Cosa avrebbe potuto fare meglio? Abbiamo provato a smentire i più diffusi luoghi comuni sui demeriti del tecnico.

E’ ANDATO BENE SOLO PER MERITO DI CONTE
Si tratta della contestazione più diffusa, ma anche della più facile da smentire. Arrivare dopo Conte è un po’ come arrivare dopo Mourinho. Sono tecnici che ti tirano fuori tutte le energie fisiche e mentali, fino all’ultima goccia. Quando vanno via di solito lasciano una squadra scarica, svuotata. Lo stesso Conte ha detto di sentirsi così quando ha abbandonato la nave che probabilmente secondo lui era destinata ad affondare. Allegri invece se l’è cavata alla grande, cambiando modulo solo dopo qualche mese e facendola diventare la sua Juve col passare del tempo. Senza Conte non ci sarebbe stata una Juve vicecampione d’Europa? Vero, ma neanche senza Allegri.

ANCHE AL MILAN HA FALLITO DAL SECONDO ANNO
In rossonero Allegri riuscì a vincere subito lo scudetto, sfruttando l’ultima grande annata di un gruppo storico fortissimo. Nesta, Gattuso, Pirlo, Ambrosini, Seedorf e gli altri vecchi leoni rossoneri fecero una bellissima stagione, ma erano tutti in età avanzata. L’anno successivo, con la partenza di Pirlo e l’invecchiare degli altri senatori fu comunque positiva. Il Milan arrivò dietro soltanto alla Juve di Conte e si piazzo tra le prime 8 d’Europa (eliminato ai quarti dal Barcellona). Mica male per una squadra che cominciava a soffrire un ricambio generazionale fatto male dalla dirigenza. L’anno dopo poi fu ancora più disastroso, perché le partenze e i ritiri di fatto distrussero la squadra che tutt’oggi fatica a risollevarsi, e comunque centrò il terzo posto e fu eliminato dalla Champions solo agli ottavi ancora dai catalani.

E’ STATO SOLO FORTUNATO IN CHAMPIONS
La fortuna nel calcio conta, a volte è decisiva. Ma non possiamo ridurre la vittoria sul campo del Borussia Dortmund, il risultato col Real Madrid o il passaggio del girone a una mera questione di fortuna. E’ vero, non è stato il peggior sorteggio possibile, ma di fatto il vero colpo di fortuna è stato quello capitato ai quarti col Monaco, una delle squadre meno attrezzate delle 8 migliori d’Europa. Perché agli ottavi è anche lecito che non capiti una delle 2-3 corazzate e comunque il Borussia non è mai una gatta semplice da pelare. La vittoria col Real in semifinale, poi, è stata un’impresa notevole e la semifinale col Barcellona semmai ha evidenziato anche un pizzico di sfortuna con quel rigore non concesso. Non gli saranno capitate le nevicate a Istanbul, ma è pur vero che se Conte aveva pareggiato in casa col Gala, Allegri ha cambiato modulo e trovato la svolta vincendo in casa con l’Olympiakos.

NON FA MAI GIOCARE DYBALA
E’ vero, in alcune partite l’argentino è rimasto fuori mentre in campo è andato uno come Zaza che non sembra raggiungere i vertici tecnici dell’ex-Palermo. Ma non è nemmeno auspicabile che Dybala giochi tutte le partite. E’ comunque l’attaccante che ha giocato e segnato di più nella Juventus. La sensazione è che al netto di qualche quarto d’ora in più o in meno, un Dybala sempre presente non avrebbe cambiato la stagione. Forse poteva fare il suo ingresso in campo qualche minuto prima in alcune gare. Ma si può mettere in discussione Allegri solo per questo?

CON QUESTO ORGANICO MERITEREBBE PIU’ PUNTI
L’organico della Juventus non è assolutamente paragonabile a quello delle altre squadre in quella stessa fascia di punteggio, questo quindi è giusto che faccia discutere. Ma va detto anche che non basta decidere quale sia l’organico più forte per vincere le partite. Contano tanti fattori, anche e soprattutto mentali e atletici prima che tecnici. La Juventus ha dovuto giocare tante partite con Sturaro, Padoin, Lemina ed Hernanes a comporre il centrocampo assieme a Pogba. Marchisio e Khedira sono stati fuori a lungo ed è in quel periodo che si è scavato il solco con le prime della classe. Se con la squadra al completo Allegri non avrebbe scusanti, con Padoin & company a comporre la linea mediana siamo sicuri che ci sia davvero un abisso rispetto alle altre? Le assenze hanno dilaniato il centrocampo, mentre in attacco si è patita la rifondazione. Sono andati via praticamente tutte le punte che avevano iniziato lo scorso campionato (Tevez, Llorente, Giovinco, è rimasto solo Morata), per lasciare spazio a un solo uomo d’esperienza che non ha mai giocato in Italia come Mandzukic (anche Dzeko sta faticando maledettamente ad adattarsi al nostro calcio, non vuol dire siano dei brocchi), e dei giovani come Zaza, Dybala e Cuadrado che devono ancora amalgamarsi bene tra loro. Insomma, non basta avere i nomi migliori rispetto agli altri, bisogna anche che siano disponibili e che si abituino a giocare insieme.

NON SI VEDE ABBASTANZA GIOCO
La Juventus segna poco, ma è la squadra che tira più in porta. Forse quello che manca davvero alla squadra di Allegri è la malizia delle punte della scorsa stagione. Quando Tevez puntava la porta difficilmente sbagliava, mentre quest’anno non si può ancora dire la stessa cosa di Dybala e Zaza. Ma possiamo farne una colpa ad Allegri? Il suo compito è di fare arrivare la squadra a tirare in porta, poi tocca ai suoi giocatori metterla dentro, se uno come Mandzukic sbaglia davanti al portiere che c’entra il povero Max?