MERCATO: TUTTI I RETROSCENA DELL’AFFARE DRAXLER, IL SÌ DEL PADRE, L’INSERIMENTO DEL WOLFSBURG E IL VOLTAFACCIA

Siccome vedo, sento e leggo in giro per il web che tutti ce l’hanno con la dirigenza Juve e in particolare con don Peppino Marotta, bollato per l’ennesima volta di “incapacità”, vale allora la pena sapere come sono andati i fatti.
Premetto subito che Marotta non voleva Draxler, e quando ha replicato stizzito al collega Bargiggia di non averlo mai trattato non ha detto affatto una bugia. Perché è vero che una trattativa Juventus/Shalke 04 c’è stata, ma non l’ha condotta lui: se n’è fatta carico pressoché in toto Fabio Paratici, essendo stato alla Juventus colui che ha spinto più di tutti per prenderlo. Perché per il 21enne tedesco il nostro DS stravede. Lo ritiene, insieme a Pogba, uno dei talenti più fulgidi dell’attuale panorama calcistico continentale. L’aveva proposto in società già 2 anni fa, ma Conte riteneva superfluo il 3/4ista per il suo tipo di gioco e non se ne fece nulla.

Con l’arrivo di Allegri, grande estimatore delle mezzepunte capaci di dettare l’ultimo passaggio, l’ottimo Fabio è tornato a riproporlo. Unico problema: il costo. Perché nonostante l’interrogativo sull’integrità fisica del ragazzo, lo Shalke non lo liberava per poco, le 30 e passa cocuzze le pretendeva lo stesso. Proprio per questo Marotta aveva più volte invitato il suo braccio destro a lasciar perdere. “Ci facciamo dare in prestito Cuadrado, e siamo a posto così” ripeteva, a lui e ad Allegri. Che invece il 3/4ista continuava a volerlo, e Paratici voleva darglielo. E quel 3/4ista doveva essere Draxler, l’uomo giusto per la Juve e per il tipo di gioco che vuole utilizzare Masssssimiliano per la nuova Juve, priva di Tevez.

Paratici era certo di riuscirlo a strapparlo al club della Ruhr, forte del consenso ottenuto dal ragazzo e persino di una promessa fattagli dal padre di Julien, col quale nel tempo era riuscito a costruirsi un rapporto d’amicizia che adesso sembrava dare i suoi frutti. “Se Julien va via dallo Shalke, viene da voi” la parola di papà Draxler.Ma lo Shalke? Continuava a chiedere 30 milioni.

Quando Paratici ottenne dalla Juve l’ok a spendere 26 milioni + 7 di bonus (totale 33) e da Gelsenkirchen il disco verde a liberare il giocatore, era sicuro di averlo preso. Ma vatti a fidare… E’ bastata una telefonata da Wolfsburg per mandare a monte tutto, perché in Sassonia – incassati 80 milioni con De Bruyne – erano pronti a metterne sul tavolo 36 senza bonus e a darne 5 al giocatore.

Forse sarebbe stato meglio mollare prima il colpo quando ci si era resi conto che lo Shalke ci stava solo usando per aprire l’asta, ma Paratici ci ha voluto credere lo stesso, fino alla fine, e non ce l’ha fatta. C’è rimasto male lui, c’è rimasto male Allegri, ci siamo rimasti male noi tifosi. Questo, purtroppo, è il calciomercato, baby.
Archiviamo tutto e andiamo avanti lo stesso. (tuttomercatoweb.com)