MAROTTA: “ECCO PERCHÉ DEL PIERO NON È STATO SCELTO COME DIRIGENTE DELLA JUVE”

L’amministratore delegato della Juventus, Giuseppe Marotta, ha parlato ieri sera alla domenica sportiva. Tra i tanti temi toccati, il dirigente bianconero ha spiegato perché Del Piero non è stato scelto per continuare a lavorare nella Juve dopo la scadenza del suo contratto.

Quando una leggenda deve separarsi da un grande club – e la storia di Del Piero lo insegna – non è mai facile.
“E’ evidente che la Roma deve gestire una situazione veramente imbarazzante. Io posso dire quello che è successo a noi con Del Piero, che credo sia un’icona del calcio, un’icona della Juventus, una leggenda della nostra società e dei tifosi in generale. Quando è scaduto il contratto, noi abbiamo rinnovato per una stagione e il presidente è stato molto esplicito nel corso dell’assemblea degli azionisti che si è svolta ad ottobre, quindi qualche mese dopo il rinnovo: ha decantato giustamente le gesta di questo grandissimo campione, che ha contribuito a grandi successi nella nostra società, e ha annunciato nel contempo che sarebbe stata l’ultimo anno. Tant’è che tutto si è concluso nel migliore dei modi, con uno Scudetto nuovo nella gestione di Conte e con il grande saluto a un grande campione che è appunto Del Piero”.

Non è proprio così. Del Piero non è che l’abbia presa benissimo. Lui pensava ci fosse un rinnovo per un altro anno.
“Guarda, noi siamo stati molto chiari ed espliciti, credo che valga la pena sottolineare quello che esiste da sempre nello stemma del Brøndby, che è una squadra danese: supra societatem nemo. Nulla c’è sopra la società”.

Per Del Piero c’era l’opzione per ritornare alla Juventus da dirigente?
“Noi abbiamo fatto una scelta molto chiara. Non dimentichiamo che quando è iniziato il nuovo ciclo con la presidenza di Agnelli è entratà in società un’altra leggenda del calcio bianconero, un Pallone d’Oro, Pavel Nedved, quindi da una parte io ritengo che ogni società debba avere al suo interno e consiglio, a livello dirigenziale, una grande figura a livello di leggenda. Nedved lo è stato e lo è tutt’ora, quindi sta svolgendo un compito importantissimo”.

Quindi avete scelto Nedved e non Del Piero?
“Anche perché Del Piero giocava ed evidentemente non potevamo sceglierlo”.

Totti-Spalletti, da che parte state?
“Difficile. Considero loro due professionisti, sto con la Roma, con la società. Bisogna capire poi Spalletti a che titolo ha agito”.

Mandzukic abile e arruolato per il Bayern e Chiellini no?
“Colgo l’occasione per puntualizzare che in questo momento della stagione noi volevamo essere attori e protagonisti in tutte le competizioni, campionato, Coppa Italia e Champions League. Chiaramente la Champions League ha una risonanza maggiore, assolutamente, quindi è chiaro che siamo concentrati su questo big match veramente importantissimo per il nostro futuro. Le condizioni dei giocatori non sono delle migliori, come sapete ci sono alcuni che sono reduci da infortuni, sta ad Allegri valutarne l’efficienza fisica, questo lo farà nella giornata di domani. Dopodichè la speranza è quella di fare una partita di alto livello, con l’undici migliore”.