MAROTTA E ALLEGRI VIA DALLA JUVE? QUELLO CHE PUÒ ACCADERE

Basta fare un giro per i gruppi di Facebook e per i forum bianconeri per capire che il gradimento per Marotta e Allegri è ai minimi storici. La riconoscenza nel calcio non è mai esistita, se non in rarissimi casi, dunque non c’è da sorprendersi se nel caso di Marotta 4 scudetti consecutivi, una Coppa Italia e una finale di Champions League siano già state cancellate nella mente dei tifosi dall’infelice inizio di stagione. Allegri, poi, ha “soltanto” portato la Juventus a un rigore non fischiato dalla più grande annata della storia del club. Un solo anno che non può bastare per legarlo indissolubilmente al cuore dei tifosi che, in effetti, non lo amavano tantissimo già prima di vederlo in bianconero.

La Champions League finora ha dato molte soddisfazioni alla Juventus, comunque ormai quasi qualificata nonostante il doppio confronto con Borussia sia fruttato soltanto due punti. Il campionato è il vero problema della squadra. Abbiamo già affrontato le grandi responsabilità di Marotta e Allegri, ma siamo anche dell’idea che un conto sia sottolineare dove si sbaglia, un altro pensare che due personaggi del loro spessore vadano cacciati e sostituiti. Lo ripetiamo, a scanso di equivoci: siamo pienamente coscienti dei tanti errori fatti da Marotta nel corso del calciomercato e da Allegri nella gestione del gruppo in questo inizio di stagione, ma leggiamo continuamente che quasi la totalità dei tifosi si augura un loro allontanamento da parte di Andrea Agnelli. Vogliamo capire cosa potrebbe succedere dopo.

Se davvero il presidente della Juventus dovesse accontentare i suoi tifosi mandando via entrambi, forse l’addio meno pesante sarebbe quello di Allegri. E’ vero che si tratta di un tecnico preparato, ma è anche vero che mai come in questo momento il panorama degli allenatori liberi è stato così ricco di alternative. Possono piacere o meno, ma Montella, Lippi, Capello, Ancelotti, Spalletti, Mazzarri e Guidolin sono comunque nomi di spessore. Tutti affascinanti, anche se probabilmente anche molto discutibili sotto altri aspetti. Ma erano le stesse discussioni che si sono create all’arrivo di Allegri, si tratta comunque di professionisti di livello, che saprebbero sicuramente far bene nella prossima stagione o addirittura nelle vesti di traghettatori. Di questi nomi soltanto Lippi, Capello e Ancelotti hanno già vinto un campionato, forse solo Lippi accetterebbe la Juventus in corsa. Siamo sicuri che sia in grado di gestire i momenti difficili meglio di Allegri? Ricordiamo le stagioni post finale di Champions nel 1999 e nel 2004 (esonero nel primo caso, stagione anonima nel secondo).

Il problema più grosso sarebbe quello relativo alla dirigenza. Mandare via Marotta (e Paratici) significherebbe rinunciare di fatto alla coppia dirigente che ha fatto grande la Juventus in questi anni. I soldi in Italia li hanno avuti a disposizione diversi grandi direttori, ma quanti hanno vinto? Branca, Ausilio, Galliani, Sabatini sono solo alcuni dei nomi di dirigenti che hanno tentato di battere la Juventus senza successo. Chi coi soldi di cessioni importanti come quella di Cavani, chi aiutato da capitali freschi provenienti da nuovi investitori. Alla fine hanno sempre perso, a volte con l’onore delle armi, altre in maniera inopinata. Insomma, qualunque dirigente si vada a prendere per sostituire Marotta sarà sempre una scommessa molto rischiosa. Chi garantisce che Corvino o Sabatini, ammesso che possano esser presi, diano risultati migliori?

Tolto il primo anno, Marotta ha sempre vinto tutto o quasi. E Allegri è stato quasi impeccabile lo scorso anno. Il loro problema va oltre le loro mansioni: quest’anno c’è da riaprire un ciclo con una squadra molto rinnovata che ha vinto tutto per troppi anni. La cosa più difficile in assoluto nel calcio è vincere ancora dopo aver vinto tanto. Quando vai a Sassuolo e non vinci da 7 anni dai tutto, quando ci vai con 4 scudetti consecutivi alle spalle forse ti manca quella grinta che fa la differenza. L’anno scorso poteva anche bastare il tasso tecnico superiore, l’esperienza, la maturità del gruppo. Quest’anno no.

In panchina potrebbe esserci chiunque, da Conte a Mourinho, da Trapattoni a Phil Jackson, sarebbe dura lo stesso. Forse un altro dirigente avrebbe potuto fare meglio di Marotta, ma ci sarebbe mai arrivato dove è arrivato Marotta? La risposta non la conosceremo mai.