LE RISPOSTE CHE CI HA DATO JUVENTUS-BAYERN

Sono passati ormai 4 anni dall’inizio della ricostruzione Conte-Allegri e dopo l’exploit della scorsa stagione, quando si arrivò a una finale insperata, c’era tanta curiosità per vedere se questo famoso gap con le big europee fosse stato colmato oppure no. Ebbene la risposta è no. E lo è al di là della splendida mezzora finale che ha fatto tremare il Bayern. Non vorremmo, infatti, che i goal di Dybala e Sturaro avessero velocemente rimosso dagli occhi dei tifosi bianconeri ciò che la partita aveva mostrato fino al goal del talento argentino. Una Juventus impaurita, dominata a livello di psiche e gioco come mai si era visto dal post Calciopoli fino a oggi. Un possesso palla, umiliante, a favore dei bavaresi, sempre primi sul pallone, sempre più veloci, capaci di schiacciarci nella nostra metà campo e di portare tutti i bianconeri dietro la linea della palla. Certo, non sapremo mai se la reazione juventina del secondo tempo sia stata favorita da un Bayern rinunciatario in quanto convinto di aver già chiuso la pratica. Di sicuro c’è che non ci siamo ancora. La Juventus ha un’ottima intelaiatura, tanti giovani promettenti, tanti campioni già all’apice della carriera ma da qui a costruire una squadra capace di arrivare ogni anno tra le prime 8 o 4 della Champions, ahimè, ce ne passa ancora tanto. Prima o poi arriverà il momento in cui Andrea Agnelli e John Elkann dovranno decidere se tentare la scalata finale e quindi aprire il portafogli senza controbattere ogni euro come successo con Aguero, Sanchez, Goetze, Draxler ecc oppure accontentarsi di successi nazionali e quindi di diventare come una Ajax qualunque, nobile decaduta dal passato glorioso e presente e futuro incerti.