KRASIC RIVELA: “CONTE MI HA TENUTO FUORI SEI MESI, ECCO COSA HO PROVATO A FARE”

Una gita a Danzica, la città di Schopenhauer, la sesta più grande della Polonia. La capitale mondiale dell’ambra, da cui trae spunto la banda di colori dei 18000 moduli di policarbonato che ricoprono la PGE Arena Gdansk. È uno stadio di ultimissima costruzione, ideato per gli europei di calcio del 2012. Qui gioca il Lechia Gdansk, una delle squadre cuscinetto dell’Ekstraklasa. Un impianto da oltre 40.000 posti, un pubblico caloroso che fa il fuoco per la squadra di Piotr Nowak e per la sua stella, Milos Krasic. Già, il biondo serbo che al suo esordio alla Juventus aveva tanto ricordato l’altro platinato indemoniato chiamato Pavel Nedved. Oggi Krasic ha 31 anni, è ripartito dal basso. Appena 6 anni fa il suo passaggio in bianconero era stato definito un colpaccio, il suo impatto in Serie A fu devastante. L’arrivo di Antonio Conte, il cambio modulo, alcune incomprensioni. Dal paradiso alla panchina. Nel gennaio del 2012 Edy Reja lo individuò come rinforzo perfetto per la sua Lazio. Sembrava cosa fatta, ma il serbo rifiutò. La sua carriera ha subito un’involuzione improvvisa: il passaggio in Turchia, il prestito al Bastia e ora la Polonia. Milos Krasic è intervenuto in esclusiva ai microfoni di lalaziosiamonoi.it per una lunga intervista che spazia dal match tra Lazio e Galatasaray al talento di Milinkovic-Savic, dalla lotta tra Juventus e Napoli a quel rifiuto di fine gennaio. Col senno di poi…

Dalle competizioni continentali al Lechia Danzica. Come ti trovi in questa nuova dimensione? “Non male. È una piccola squadra, ma una bella città e uno stadio caldo. Siamo quasi a metà classifica, sono arrivati 2-3 buoni giocatori”.

Che ne pensi di questa edizione avvincente della Serie A? “È una stagione bellissima. La Juventus ha vinto 15 partite consecutive, ora ha scavalcato il Napoli ed entrambe hanno pareggiato nell’ultima partita. Io tifo per la Juventus anche se il Napoli è un’ottima squadra che gioca un buon calcio, non so chi vincerà alla fine”.

In passato sei stato vicinissimo alla Lazio, ma hai rifiutato il trasferimento. Per quale motivo? “Quando arrivò Conte nel 2011 non ho giocato per sei mesi. A gennaio mi chiamò la Lazio, ma io volevo restare alla Juventus. Speravo nel cambio di modulo, Conte era passato al 4-3-3. Ho provato a restare altri sei mesi per giocarmi le mie possibilità e ho rifiutato la Lazio. Non ho trovato spazio e l’anno dopo sono andato al Fenerbahçe”.

Ti sei pentito di aver rifiutato la Lazio?” La Lazio è una grande squadra. Quando mi chiamarono ci pensai per 2- 3 giorni ma decisi di restare alla Juventus, anche i tifosi mi volevano. Speravo di giocare 10-15 partite, ma niente….”.

Domani i biancocelesti affrontano il Galatasaray, una squadra in declino rispetto alle passate stagioni. “Ho visto la gara di andata con il gol del mio connazionale Milinkovic-Savic. Il Galatasaray non sta giocando bene, non è molto in forma. Se la Lazio ripete la prestazione di Istanbul può vincere. Diciamo che ha il 60% di passare il turno”.

Hai accennato a Milinkovic-Savic, che ne pensi di questo giovane talento? “Lo conosco bene. Suo fratello Vanja è il portiere della mia squadra, ne parliamo spesso. Sergej è un ottimo giocatore, è giovane ed ha una buona tecnica. Anche nel Genk aveva giocato bene, è un buon prospetto anche per la Nazionale”.

A gennaio la Lazio ha aggregato in rosa il quarto giocatore serbo. Mi riferisco a Milan Bisevac, nativo di Kosovska Mitrovica come te. “È vero, anche lui è kosovaro. È un ottimo stopper, abbiamo giocato spesso insieme in Nazionale. So che è stato infortunato per un po’ di tempo, è un giocatore veloce ed è perfetto per la Lazio”.

Ti piacerebbe tornare in Italia? “Certo. Adesso ho disputato delle buone prestazioni, ho fatto un gol e tre assist nelle ultime partite. Vediamo quel che succede a fine stagione. Tornei a piedi in Italia…”.