I SEGRETI DELLA RINASCITA

Può sembrare facile e scontato ma trovare i segreti del risveglio bianconero dopo un inio da incubo, è esercizio più semplice di quanto non si potrebbe pensare. I motivi essenziali sono solo due: i nuovi acquisti stanno iniziando a incidere e la difesa non prende goal da 4 gare consecutive. Allegri continuava a ripeterlo quando le cose andavano male: questa squadra è cambiata tanto e sono arrivati molti giocatori di valore ma ancora giovani, serve tempo. Il tempo è passato e tra mille difficoltà si è plasmata la nuova Juve. In tanti hanno avuto bisogno di un certo rodaggio, da Alex Sandro a Mandzukic passando per lo stesso Dybala: oggi sono loro i protagonisti di una squadra che sta bene ed è tornata cattiva e affamata al punto giusto. Il brasiliano è in crescita continua – l’azione dell’1-0 all’Olimpico nasce da una sua bellissima sgroppata sulla fascia sinistra -, il croato si è guadagnato i gradi del titolare con gol e sacrificio lì davanti, l’argentino si è letteralmente caricato la squadra sulle spalle.

IL RITORNO DEL MURO IN DIFESA — La Juve non prende gol da quattro partite consecutive, contando anche l’1-0 al City in Champions: inversione di tendenza totale rispetto all’inizio della stagione, la più evidente. Anche stasera Buffon e compagni hanno rischiato pochissimo, pur concedendo il possesso palla agli avversari (63%). E la storia del nostro campionato dimostra che gli scudetti si vincono con le grandi difese. Il 3-5-2 di Contiana memoria era il modulo da cui Allegri era partito per aprire la sua avventura in bianconero, salvo virare sulla difesa a 4, con cui ha vinto uno scudetto, una Coppa Italia e accarezzato una Champions. Con il Natale alle porte, la nuova strambata: si ritorna alla difesa a 3 e il centrocampo a 5, con Alex Sandro in rampa di lancio a sinistra.  Così che la nuova Juve ha vinto le campagne di Palermo e Roma e che si è guadagnata il pass per gli ottavi di Champions contro il Manchester City. Densità in mezzo, spinta sulle corsie laterali (con maggiore copertura in fase difensiva) e, soprattutto, vittorie. Unico neo: si rischia di bruciare Alvaro Morata, trascinatore l’anno scorso, triste e in panchina quest’anno.