I 5 MOTIVI DELLA RINASCITA SECONDO LA GAZZETTA

Dopo l’esaltante notte di Manchester, La Gazzetta dello Sport spiega in 5 punti i motivi della probabile rinascita bianconera.

Allegri: Ha azzeccato ogni mossa proprio mentre i dubbi su di lui iniziavano ad insinuarsi tra i tifosi bianconeri. La sensazione è che questo 4-3-3 possa essere la soluzione definitiva, in mancanza di un trequartista con un incisivo cambio di passo ma con esterni di qualità come Cuadrado, Morata ed eventualmente Dybala. Schierare per la prima volta in stagione un modulo così offensivo nella tana del City dimostra che Allegri, a cui hanno rivoluzionato la squadra, ha i nervi saldi e sa capire in fretta come tirare fuori il meglio dai suoi.

L’attacco: Mario Mandzukic ha segnato un gol dei suoi: non sarà mai Tevez, ma servito nel modo giusto segnerà come ci si aspetta dal centravanti titolare della Juve. Alvaro Morata ha dimostrato di avere qualcosa in più nelle partite europee: il sesto gol in Champions con la maglia bianconera, il quarto consecutivo, è un capolavoro. Paragonabile a quello segnato lo scorso campionato al Palermo nel tipo di calcio col sinistro a giro, ma ancora più bello e decisivo.

Buffon: 37 anni e non sentirli. Gigi Buffon continua a rinviare l’uscita di scena. Ma la sua non è l’ostinazione tipicamente italiana di chi non fa mai un passo indietro. Le prestazioni restano di livello assoluto. Gigi è una macchina da guerra: fa bene il facile, cosa fondamentale per un portiere, e benissimo il difficile. Dopo la doppia prodezza col Chievo sullo 0-1, anche stasera uno-due da capostipite dei felini su Sterling e Silva che vale che almeno come i due gol. Se para così arrivare al 2018 con Juve e Nazionale non è utopia.

Lo spirito: Cedendo Pirlo, Tevez e Vidal, la Juve non ha perso solo tre campioni. Si è privata di tre tra quelli che, dopo aver preso un gol dal Chievo dopo 4′, avrebbero fatto la faccia giusta ai compagni. “Ok, ci hanno fatto gol. Adesso andiamo a fargliene tre”. Punti di riferimento, trascinatori. Eppure stasera la Juve sullo 0-1 non si è disunita. Il carattere è sempre quello degli ultimi 4 anni. E ora che i giocatori iniziano a conoscersi, il 2015/16 può davvero cambiare.

Pogba: La maglia numero 10, la litania della valutazione da 100 milioni, il vestito dal leader che devi cucirti addosso anche se hai 22 anni. L’inizio di stagione di Paul Pogba è stato complicato. Uno dei trucchi per riconoscere un campione è vedere come reagisce quando si alza l’asticella. Non è un caso che lui e Morata siano tornati al top a Manchester: la palla del francese per Mandzukic è una giocata che pochi hanno nel piede e nella testa. Dopo stasera il polpo è più leggero: anche la sua stagione può iniziare.