DYBALA INCANTATO DALLO STADIUM: “VI SPIEGO COSA SI PROVA DA AVVERSARIO”

Paulo Dybala è ospite della trasmissione Filo Diretto su Jtv. L’argentino ha parlato dei giocatori del passato bianconero con cui avrebbe volentieri condiviso il campo. “Ci sono tanti giocatori che hanno vestito la maglia del Juve e penso che Del Piero, Trezeguet e Nedved. Ce ne sono tanti, ma penso che mi sarebbe piaciuto avere questi tre al mio fianco con la maglia della Juve”.

Quali sono sono state le tue sensazioni la prima volta che sei entrato allo Stadium?
“Quando sono entrato la prima volta che ho fatto la conferenza stampa il giorno della presentazione, quando sono entrato sul palco dello stadio è stata un’emozione forte. Già lo conoscevo, ma vestivo la maglia del Palermo, poi quando sono entrato con questa maglia è stato magnifico”.

Cosa vuol dire giocare con i tifosi vicini che ti incitano?
“Come hai detto te, quando giocavo per il Palermo venire a giocare allo Juventus Stadium sapevamo che con tutti i tifosi che stanno li vicini al campo danno una pressione in più. Sono il giocatore numero 12 di questa squadra. Quindi adesso che li ho con me che sono dalla mia parte spero che siano così caldi e di dargli tante emozioni”.

Quale pensi sia la tua migliore qualità tecnica? Quale invece quella caratteriale?
“La mia miglior qualità penso che sarebbe sbagliato che la dica io. Magari lo devono dire i miei compagni e il mister che mi vedono ogni giorno. Poi da migliorare ci sono tante cose, come ad esempio proteggere la palla e giocare di più sulla destra e cercare di migliorare il fisico. Ci sono tante da fare. Sono venuto qua per continuare a imparare. Penso che tutti mi possono aiutare, il mister e i compagni e tutta la gente dello staff. Penso che lo debba dire il mister o la gente che mi vede sempre. Se lo dico io, non lo so, il modo di calciare, il piede sinistro. Penso che è meglio che lo dice una persona che mi vede ogni giorno mi conosce”.

Quali differenze pensa di trovare tra un match di Serie A rispetto a uno di Champions League?
“Sicuramente sarà la prima volta, la settimana prossima, che giocherò una pari tata di Champions League e essere li penso che sarà totalmente diverso. Perché giochi contro squadre che fanno un altro calcio e che magari hanno un altro modo di giocare, con altri allenamenti e altri ritmi. Quindi sicuramente sarà così. Non lo ancora perché non ho giocato mai una partita di questo tipo e spero che vada bene”.

Noi tifosi juventini che abitiamo in Sicilia possiamo continuare a chiamarti “u Picciriddu”?
“Certo che si. Mi fa molto piacere, perché è dal primo giorno che sono arrivato a Palermo hanno incominciato a chiamarmi così. Sono stato 3 anni e ancora mi chiamano in questo modo, anche quando sono tornato la settimana scorsa. Quindi mi fa molto piacere se vogliono continuare a chiamarmi così va bene. Lo hanno detto loro per la prima volta e va bene così”.

Il campionato visto dalla prospettiva del Dybala della Juve è differente in che cosa da quello del Dybala del Palermo?
“Si penso che è un po diverso, sarà un livello diverso, perché a Palermo gli obiettivi erano altri e noi quando giocavamo nel Palermo cercavamo altre cose. Qual la mentalità è di vincere ogni domenica e in ogni stadio. Adesso che comincia la Champions bisogna cercare di fare quello che la Juve ha fatto l’anno scorso. Quindi devo migliorare tutti gli aspetti. Perché qua, come ho detto prima si deve vincere e ogni partita dobbiamo entrare in campo per giocare sempre in avanti. È un’altra mentalità, altri allenamenti quindi devo essere preparato per questa cosa”.