CORVINO: “VIDAL MI HA MANDATO UNA MAGLIA CON QUESTO INSULTO…”

Pantaleo Corvino ha una bacheca ricca di trofei, in ordine di valore affettivo: sei nipoti (Martina, Cristiano, Annaluna, Aurora, Lorenzo e tra pochissimo Nicole), dodici titoli nazionali (a livello giovanile), due qualificazioni in Champions con la Fiorentina (potevano essere il doppio), una Scarpa d’oro (Luca Toni), una promozione in A (Bologna).

La salvezza del Bologna non varrà una coppa ma è il prossimo premio da inseguire. Riuscirete?
“La proprietà lo merita per i sacrifici che ha fatto e che fa. Io chissà che darei, sarebbe il primo scalino su cui salire, per poi farlo ancora e arrivare in alto: Saputo, sempre vicino, è una garanzia, per gli sforzi economici e le idee, anche in fatto di strutture ed esperienze, che ha la possibilità di poter importare dall’America e dal Montreal Impact. C’è un gruppo di lavoro unito, con Fenucci, Di Vaio e altri, e una città che meriterebbe subito altri traguardi”.

Quand’era a Firenze ha portato a termine tanti colpi di mercato. Al contrario: una cosa non fatta ma da fare?
“Vendere Mutu alla Roma per 19 milioni e 750 mila euro. C’erano già le mail scambiate. Era estate, eravamo nel Mugello, quando la partenza di Adrian venne bloccata me ne andai dal ritiro e tornai a casa mia, a Vernole. Mi chiamò Diego Della Valle per calmarmi e confortarmi, aveva comunque apprezzato il mio lavoro”.

Non confessò che Vidal venne fino a casa sua e poi l’affare saltò all’ultimo?
“Vero. Quando è andato al Bayern ha rincarato la dose: da Pulgar, con cui condivide il manager, mi ha fatto avere una maglia della nuova squadra con dedica speciale: ‘A un coglione che si è fatto convincere a non prendermi’”.