CORRIERE DELLO SPORT: “È STATO PIÙ FACILE DEL PREVISTO, ORMAI È UN GIOCATORE DELLA JUVENTUS”

Improbabile che partecipi al raduno di mercoledì, però l’ufficialità è attesa a breve. La Juventus ha preso un altro calciatore di livello europeo, dopo Dani Alves e Pjanic. Si tratta di una vecchia conoscenza del campionato italiano, da qualche stagione emigrato all’estero: il passaggio di Medhi Benatia alla Juventus deve conoscere solo il lieto fine. L’operazione è impostata, la trattativa avviatissima, i dettagli mancanti appaiono formalità. Non c’è voluto nemmeno un braccio di ferro eccessivo con il Bayern – rinforzatosi in difesa grazie all’ingaggio di Mats Hummels – per venire incontro alle esigenze del franco-marocchino. Benatia riassaggerà il campionato italiano dopo due anni in Baviera nei quali gli infortuni hanno spesso preso il sopravvento. Determinanti, per chiudere l’affare, i buoni rapporti tra Juventus e Bayern Monaco – punto d’incontro il prestito con diritto di riscatto – ma anche la volontà del calciatore, disposto a ridursi l’ingaggio pur di riabbracciare la serie A e già accostato alla Roma, dove aveva trascorso una stagione prima di trasferirsi in Bundesliga.

LUSSO. Un ritocco di lusso, per i campioni d’Italia, che in difesa hanno già – la Nazionale è lì a certificarlo – una fisionomia nitida e una solidità da record. L’incognita della condizione fisica di Benatia è in parte superata, gli infortuni sembrano appartenere alla parentesi tedesca, esperienza e qualità sono note, così Massimiliano Allegri – che seguiva il calciatore già ai tempi del Milan – potrà dare respiro al trio difensivo titolare con un uomo di spessore che risulterà prezioso anche in Champions. E Daniele Rugani? Il baby-centrale, maturato a Torino così tanto da sfiorare l’Europeo – era una delle riserve di Antonio Conte -, non è nella lista delle uscite. Benatia, nello scacchiere bianconero, sarà la controfigura di Martin Caceres che non ha rinnovato il contratto in scadenza, mentre l’ex empolese rappresenta una soluzione aggiunta oggi e un punto fermo domani, difficile che la Juve proiettata al futuro se ne privi anche solo a titolo temporaneo. D’altro canto, ricevette un no secco perfino il Napoli a gennaio, quando gli spazi per il ragazzo erano davvero tiranni, anzi preclusi, e Maurizio Sarri l’avrebbe volentieri riabbracciato.

AZZURRI. Sistemata la linea a tre – su cui potrà essere schierato come mancino anche Patrice Evra, lasciando Alex Sandro a completare il centrocampo -, si vagliano candidature per la fascia destra aspettando le decisioni di Stephan Lichtsteiner: la Juventus lo ritiene un punto fermo, ma l’arrivo di Dani Alves potrebbe suggerire allo svizzero di ascoltare le sirene di Chelsea o Psg. Sempre caldo il nome di Mattia De Sciglio, al netto di quanto può premere il Barcellona per portarlo via dal nostro campionato, ma la Juve, in chiave-mercato, pensando a quanto si può ancora fare, resta attiva sul blocco-squadra di una Nazionale che ha appena concluso l’Europeo a testa alta: così la staffetta tra il rossonero e Matteo Darmian, nel percorso in Francia, è qualcosa che probabilmente si estenderà anche alle scelte dell’ad Beppe Marotta. De Sciglio è legatissimo a Massimiliano Allegri che lo promosse dalla Primavera ai tempi del Milan, l’esterno del Manchester United piace sin da quando giocava del Toro.
COMPENSAZIONE. Progetti da srotolare comunque nelle prossime settimane, dietro l’angolo c’è solo Benatia: per la concorrenza restano solo spiragli e l’annuncio è forse questione di ore. La cifra pattuita per il riscatto, che diventerà obbligatorio solo se il calciatore giocherà un certo numero di partite – determinante per sancirne la piena integriità -, sarà compensata dalla cifra dovuta dal Bayern alla Juventus per completare l’acquisto di Kingsley Coman: altro fattore decisivo a favore della società bianconera.