CLAMOROSO SACCHI, SULLA GAZZETTA DI OGGI UN’ALTRA FRECCIATINA SUL PALMARES DELLA JUVE

Arrigo Sacchi ci ricasca. Nell’articolo odierno comparso sulla Gazzetta dello Sport prima analizza con obiettività? la partita, poi però, alla fine del pezzo, fa una battuta fastidiosa tornando sul tema del palmares europeo della Juventus. Vi proponiamo il testo integrale così che i nostri lettori possano valutare sia la parte positiva dell’articolo che quella più “acida” nei confronti della Juventus.

GLI ELOGI – La Juventus perde con il Bayern ma esce dal confronto a testa alta, dopo due incontri tirati alla morte. Gli uomini di Allegri danno tutto, come è nella loro natura di persone fiere e professionisti esemplari. Max sorprende con un 541 assai mobile. All’Allianz Arena gli juventini aggrediscono con un pressing a tutto campo, con i difensori e i centrocampisti che scalano in avanti e così tolgono spazi ed idee agli increduli uomini di Pep, che forse pensavano ad una Juve arroccata in difesa. E così dopo cinque minuti gli juventini mettono alle corde l’incerta difesa tedesca con il gol di Pogba. Ancora qualche minuto di pressing poi la squadra inizia lentamente ad indietreggiare e lasciare il possesso e il comando del gioco agli avversari. Tuttavia a differenza di Torino gli juventini almeno ripartono usufruendo anche di un pressing avversario meno intenso. Si scatenano i vari Morata, Cuadrado e Pogba, il secondo gol è bellissimo per velocità? ed abilità?. I bianconeri potrebbero segnare ancora, ma poi lasciano inesorabilmente il comando del gioco ad un lento Bayern. Gli uomini di Max non corrono rischi evidenti ma stanno sempre più indietro, vicino o dentro la propria area. Purtroppo a stare vicino alla propria porta può accadere di perdere un pallone e subire un cross con i propri difensori fermi nell’area piccola che impediscono anche l’uscita di Buffon. E’ così che segna Lewandowski. In quel momento è cambiato l’incontro, gli ultimi venti
minuti sono una sofferenza che si conclude con il pareggio di Muller e con la vittoria ai supplementari.
Max da allenatore capace ed intelligente aveva fatto tesoro della prima partita organizzando la squadra con un atteggiamento più autoritario: pressing alto, giocate in velocità? e ripartenze. Però questa tattica mano a mano è andata scemando, non so se per la sindrome di Pollicino o per la stanchezza. In ogni caso Allegri ed i suoi ragazzi
meritano un elogio incondizionato per avere sfiorato la vittoria in condizioni complicate e contro una big del calcio mondiale.

LA FRECCIATINA ALLA JUVE – A tratti si è vista anche un’idea di gioco e una mentalità? più vicina ai canoni europei. Questa è la strada giusta per avere successo in Europa dove, in generale, si vince con il protagonismo, con l’essere padroni del campo e del pallone e con il calcio totale, come dimostra la storia degli ultimi 30/40 anni. La Juventus che da sempre è la regina del calcio italiano, purtroppo in Coppa dei Campioni Champions vanta solo due successi in sessant’anni. Oggi ha tutto per riuscirci: una grande società?, un grande allenatore e grandi giocatori. Ma per comandare in Europa e nel mondo oltre all’obiettivo di vincere occorre anche convincere e divertire.

LA NOSTRA ANALISI ALLE PAROLE DI SACCHI – Da sottolineare come oltre alla frecciatina sulle due sole edizioni della Champions League vinte in 60 anni, il tecnico si sia anche dimenticato anche solo di accennare al discorso arbitrale. Noi di ZonaJuve.it siamo assolutamente contrari alle accuse all’arbitro, pur sapendo che la partita ne è stata pesantemente condizionata, semplicemente per una questione di stile. Però da qui a non citare neppure quanto questo abbia inciso nel doppio confronto col Bayern ce ne passa. Tralasciando del tutto la direzione di gara si rischia se non addirittura la malafede, almeno la faziosità?.