JUVE 2014: le pagelle dei reparti

Con dicembre agli sgoccioli tocca anche a noi, tifosi bianconeri, tirare le somme di questo 2014. Un anno non semplice per la Vecchia Signora, tra picchi di gioia, sconforto e colpi di scena. Il terzo scudetto dell’era Conte, il record di punti, “Er go’ de Osvaldo” (citando Zampini), ma anche il rimpianto di aver mancato una finale europea in casa, le dimissioni di Conte a ritiro iniziato, Max Allegri, “Noi Allegri non lo vogliamo”, il ritorno agli ottavi di Champions dopo tre anni e un’altra finale persa contro il Napoli. In tutto questo una squadra, che ha dominato in Italia e difeso la maglia bianconera in Europa, onorando il nome della Signora e regalandoci fortissime emozioni.

DIFESA voto 9: Per 31 volte la Juventus non ha subito reti nel 2014. Basterebbe questo dato per giustificare un voto così alto; non bastasse, la conferma arriva dalle prestazioni gigantesche di Gigi Buffon, dalle corse di Lichtsteiner sulla fascia, dal rendimento affidabile di Barzagli e Caceres, dalla crescita di Ogbonna e – in particolare – di Bonucci, sempre più leader del reparto difensivo. Partenza diesel per Evra, mentre Chiellini ha patito un po’ la fatica del Mondiale: sufficiente, comunque, il rendimento di entrambi.

CENTROCAMPO voto 7: Non semplice dare un voto al centrocampo bianconero del 2014. Sicuramente non è stato l’anno di Arturo Vidal che, seppur spesso presente nel cartellino dei marcatori, ha alternato ottime prestazioni a prove disastrose. Decisamente rilanciato invece Claudio Marchisio, che, se già si era ritagliato uno spazio importante nella Juve di Conte versione 3.0, con Allegri ha trovato la definitiva consacrazione come “centrocampista universale”. Sempre su alti livelli (esclusa la breve parentesi post infortunio) Andrea Pirlo, mentre Pereyra si è rivelato un ottimo innesto.  Sufficiente Asamoah, mentre una nota di merito va fatta a Simone Padoin, fattosi trovare sempre pronto, anche quando chiamato a ricoprire ruoli a lui non congeniali.

ATTACCO voto 8: Con gli arrivi di Tevez e Llorente in bianconero, la Juventus si è scrollata definitivamente di dosso il problema degli attaccanti che non segnano. L’Apache, con Conte (prima) e con Allegri (poi) ha confermato essere un campione assoluto, permettendo così alla Juventus di compiere quel salto di qualità nella manovra offensiva che mancava negli anni precedenti. Llorente ha dato il suo deciso contributo in zona gol, seppur con un calo di rendimento negli ultimi mesi dell’anno: complice una condizione non ancora ottimale, vuoi anche per il dualismo con Alvaro Morata, in questa stagione le prestazioni del Leone di Pamplona sono sembrate meno costanti. Si aspetta il cambio di marcia nel 2015, così come per Morata, il cui rendimento in questa finestra di 2014 è stato leggermente sotto le aspettative.  Guardando alla panchina, Giovinco ha offerto qualche buona prestazione nella fase finale dello scorso campionato, mentre Coman fa sorridere per il futuro. Quagliarella e Vucinic senza voto, mentre ad Osvaldo resta la rete più goduriosa dell’anno che se ne va.